HAMELIN

La storia del pifferaio di Hamelin è ancora avvolta nel mistero.
Hamelin è il nome di una cittadina al nord della Germania dove leggenda e realtà si sono fuse centinaia di anni fa, dove diverse ipotesi non hanno mai risolto il mistero della sparizione di 130 bambini, come riportato nella targa affissa sulla cosiddetta casa dell'accalappia topi.
Un fatto di cronaca traslato via via in fiaba, nella tradizione orale prima e nella raccolta “Saghe germaniche” dei Fratelli Grimm poi.
Ad Hamelin vige ancora il divieto assoluto di suonare musica nella via Senzatamburi, dove anche i cortei in festa che vi arrivano cessano immediatamente ogni suono.
Ma cosa è successo ai bambini di Hamelin?
Dove finisce la realtà e dove inizia la finzione?
Lo spettacolo proverà a raccontare e ripercorrere |'origine di questo mistero giocando su diversi piani: quello temporale diviso tra I' oggi e quello della storia e, infine, il piano della percezione perché adulti e bambini potranno seguirlo attraverso un punto di vista diverso.
Ci siamo chiesti in cosa possa consistere oggi la liberta restituita dal pifferaio e possiamo dire che il pifferaio come artista porta una visione diversa da quella degli adulti, in cui c'è spazio per la sorpresa e per il rapimento della bellezza (cose che appartengono all'infanzia).
E una figura che cambia di segno, perché il suo rapimento attraverso la musica & uno strappare i bambini ai divieti, alle restrizioni e alla troppa protezione che non li fa crescere.
Allo stesso tempo questo personaggio che col suo carretto sembra un reperto dell'antico teatro viaggiante, innesca una profonda riflessione sul ruolo dell'artista nella società oggi.

Questo spettacolo è un'esperienza teatrale destinata a un numero limitato di spettatori (max 70 persone)

Produzione
Factory Compagnia Transadriatica/Fondazione Sipario Toscana
Regia Tonio de Nitto

di Tonio De Nitto
ispirato a "Il pifferaio magico" dei Fratelli Grimm
con Fabio Tinella
drammaturgia e regia Tonio De Nitto
dramaturg Riccardo Spagnulo
musiche originali Paolo Coletta
voiceover Sara Bevilacqua
sound designer Graziano Giannuzzi
scena lole Cilento
burattini Michela Marrazzi
luci Davide Arsenio
costumi Lapi Lou
assistente scenografa Cristina Zanoboni
costruzione scenica Luigi Di Giorno
cura della produzione Claudia Zeppi
con il sostegno di Segni new generations festival