Trucioli
Il lavoro mi aiuta. Penso al legno, a quale scegliere, che non si rompa, a come prenderlo. Lo so come prendere il legno, questa materia quasi viva. Le persone sono tutta un’altra cosa. Così ci disse un falegname sul Monte Amiata. L’avevamo trovato al bar, con lo sguardo perso nel vuoto. L’avevamo preso in un momento molto intenso, un cambiamento totale della visione, totale, ci disse. E si confessò. Lui, come tanti altri, ci hanno fatto capire il ruolo che ci eravamo scelti nel mondo: essere gli stranieri, gli sconosciuti che passano e t’ascoltano, privi di giudizio, sciolti da ogni legame. La liberazione di chi abita in un piccolo paese e pensa, spesso a ragione, che tutti lo osservino e traggano le proprie conclusioni. Con questo ruolo, tra il santone e il barbone, abbiamo raccolto in giro per l’Italia centinaia e centinaia di pagine, di parole raccolte per strada, dalla Basilicata al Veneto. Un'enciclopedia d'incontri casuali, di racconti assurdamente reali, di lingue inconsuete. Dal Terrorista di Tito al Mago di Colceresa, dalla Santa di Panicale al Cavallaio di Buti, una pioggia di omini, di frasi che aleggiano nell’aria.
un progetto de Gli Omini
drammaturgia Giulia Zacchini
con Francesco Rotelli e Luca Zacchini