QUATTRO VOLTE ANDERSEN

Quella di Andersen è stata una vita spesa a scrivere e raccontare storie, a ritagliare strane e divertenti
figurine nella carta, per animare il suo personale, onirico teatro della vita. La totale dedizione alla
scrittura è stata premiata da una ben meritata popolarità universale, sia tra i piccoli che trai grandi.
Ci piace ricordare l’autore danese utilizzando proprio gli ingredienti più significativi del suo mondo
fantastico e combinarli, per tre volte più una, in differenti maniere all’interno del nostro spettacolo
dove il linguaggio del teatro di narrazione dialoga con i soggetti di un teatro delle ombre ricavato in
un vecchio tamburo, che a sua volta si confonde con quello di marionette tanto amato da Andersen.
Così, nello spettacolo di teatro di figura, le fiabe escono da una scatola di cartone piena di ricordi:
un pisello rinsecchito, un vecchio soldatino, la scatola stessa trasformata in teatrino, una forbice e
poco altro, raccontano le loro avventure. Poveri oggetti-ricordo, sufficienti ad alimentare il racconto
de La principessa sul pisello, delle due lumachine della Famiglia felice e del Tenace soldatino di
stagno. Piccoli oggetti apparentemente insignificanti, racchiusi in un semplice teatrino che diventa
il microcosmo delle nostre paure e delle nostre gioie. Sono le nostre, semplici storie che
accompagnano il viaggio di tutti, grandi e piccoli, a cercare risposte, a volte timide, a volte
coraggiose, alle piccole e grandi domande della vita quotidiana.

Produzione
Drammatico Vegetale/Ravenna Teatro
Regia Pietro Fenati

di Pietro Fenati
con Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni
scenografia e figure Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni
luci e audio Alessandro Bonoli
referente tecnico Alessandro Bonoli
organizzazione William Rossano, Sara Maioli
foto © Matteo Semprini