Pueblo

Un grande cantastorie dei nostri tempi in un viaggio ai margini della società. Ascanio Celestini affabula e incanta svelandoci ancora una volta la nostra universale condizione di “esseri umani”.
Io mi chiamo Violetta. A me la cassa mi piace. Faccio la pipì prima di mettermi seduta come le bambine prima di mettersi in viaggio. Il papà e la mamma dicono “Violetta, hai fatto la pipì?” tu la fai e monti in macchina. Per cento chilometri non ti scappa. Sul seggiolino della mia cassa sono una regina in trono. I clienti depositano salami e formaggi, pasta olio burro e pizze surgelate, tranci di pesce africano e bistecche di montone americano, litri di alcol in confezioni di tutti i generi, vetro, plastica, tetrapak, alluminio. Io mi figuro che non sono i clienti, ma sudditi. Sudditi gentili che mi vengono a regalare le cose. Sudditi che dicono “Prego signora regina prenda questo baccalà congelato, questi biscotti per diabetici. Prego prenda questo vino nel tetrapak, sono tre litri, è prodotto da qualche parte in Francia o Cina. Prego…" E io dico “Grazie, grazie, grazie”.

Regia Ascanio Celestini

di Ascanio Celestini
con Ascanio Celestini, Gianluca Casadei
suono Andrea Pesce