Officina Prometeo

Questa è la storia di come furono inventati tutti gli animali, compresa quella strana bestia senza corna o zanne capace di creare cose mirabolanti come enormi città pullulanti di vita e monumenti da lasciare a bocca aperta: gli umani.
Il mito di Prometeo parla della natura stessa dell’essere umano, di cosa lo rende quello che è: un animale unico nel suo genere, capace di ragionamenti profondi, contorti, come quello che lo porta a chiedersi: “chi sono?”
Parla del rapporto complicato con la tecnica, che dona all’uomo un potere infinito ma, al tempo stesso, lo rende dipendente dalle sue stesse invenzioni. Ironizza su divinità piuttosto insicure, che hanno bisogno dei mortali più di quanto i mortali abbiano bisogno di loro.
Sulla scena un burattinaio-narratore-artigiano da’ voce a tutti i protagonisti del racconto: dalla luminosa Afrodite, al temibile Ares, all’ operoso Efesto, fino al più grande di tutti, Zeus, che incarica suo cugino Prometeo di popolare la terra, i cieli e i mari con esseri di tutti i generi. Prometeo usa tutto il suo ingegno e la sua inventiva per “assemblare” una grande varietà di creature terminando la sua opera realizzando l’essere umano.
Ma Zeus, infastidito dall’ intraprendenza di quello strano bipede, decide di metterlo in riga. Prometeo, farà tutto quello che è in suo potere per proteggere i propri “figli”.

Produzione
Divisoperzero / Florian Metateatro
Regia Francesco Picciotti

con Francesco Picciotti
marionette di Francesco Picciotti
scenografia di Miriam Di Domenico e Francesco Picciotti
fotografie di Elena Consoli
con l’aiuto di Flavia Valoppi e Francesca Villa