Mignolina
In questa storia c’è una signora che vuole avere una bambina tutta sua. Così fa un buco nella terra e ci mette dentro un seme magico. E una mattina spunta un fiore. Dentro c’è una bambina. Piccola. Come…un ditino! E la chiamano Mignolina. “Nina, non salire in groppa alle formiche! Nina, non riempirti la bocca di briciole! Nina, presto, sali sulla tavola, altrimenti qualcuno ti pesterà!” E poi…Nina è così piccola che può entrare dentro ai buchi! I buchi dei bottoni… i buchi del formaggio con i buchi…i buchi del naso … i buchi neri!!!!” “Ninaaaaa…Ninaaaaa…Ninaaaaa!!!!!!” Chiama la mamma, per tutto il giorno. Ma Nina, nascosta dentro i buchi, sogna… Sogna un mondo di piccole cose, di piccoli uomini e di piccole donne che, come lei, possano giocare con le formiche e che, come lei, possano riempirsi la bocca con una briciola… Lo spettacolo racconta la storia di Mignolina, che Andersen inventò per una sua amica…piccola e di salute cagionevole. E come tutte le sue storie, parla di diversità, di un mondo troppo grande, di un tavolo troppo alto, di persone troppo adulte. Di un viaggio alla ricerca di qualcuno di uguale, di piccolo e sorridente, di gentile e bellissimo. Tre giovani attori interpretano via via tutti i personaggi, in una dimensione onirica e surreale, con divertimento e in relazione di gioco, tra di loro e con il pubblico.
drammaturgia e regia Ketti Grunchi
con Aurora Candelli, Francesca Bellini e Julio Escamilla
scenografia, luci e fonica Yurji Pevere