LA MANDRAGOLA (Facetissima commedia dell'arte)

«Dicono el vero quelli che dicono che le cattive compagnie conducono li uomini alle forche.»
NICCOLÒ MACHIAVELLI, MANDRAGOLA

Riuscire ad avere un figlio che possa portare avanti il nome della famiglia è diventato un'ossessione per il vecchio e avido Messer Nicia. Non si dà pace: è disposto a tutto pur di avere un erede.
Ma non al punto di dover morire.
Se però a sacrificarsi può essere qualcun altro, tutto cambia. Ha così inizio una beffa dal sapore boccaccesco, in cui chi si crede furbo sarà gabbato da chi lo è davvero.
"La Mandragola" è definita da molti la "commedia perfetta".
In effetti, è la più famosa e imitata commedia del Rinascimento.
Machiavelli ci regala un'opera unica, in cui lo stile alto dell'Umanesimo e quello basso del patrimonio popolare si mescolano alla perfezione.
Un'operazione talmente riuscita da risultare, appunto, "perfetta", e da considerarsi di diritto un classico della nostra letteratura.
Nonostante la materia leggera, Machiavelli cela nelle sue parole un'aspra denuncia nei confronti dell'ipocrisia della chiesa rinascimentale e mette in discussione i valori familiari, provocando nello spettatore un riso amaro che fa riflettere.
La nostra messa in scena si rifà ai comici dell'arte, a quel teatro fatto con un piccolo praticabile e un fondale logoro, che lascia tanto spazio alla maestria degli attori.
A loro quindi l'arduo compito di far rivivere la commedia, andando a frugare nei vecchi bauli pieni di maschere, dialetti, duelli, canti, musiche e pantomime.
Un omaggio al testo di Machiavelli, o meglio, un "liberamente tratto da", attraverso quel grande gioco che è la Commedia dell'Arte.

Produzione
Stivalaccio Teatro
Regia Michele Mori

Liberamente tratto da Mandragola di Niccolò Machiavelli
Con Pierdomenico Simone e con gli attori e le attrici della Compagnia Giovani Francesco Lunardi, Daniela Piccolo, Elisabetta Raimondi Lucchetti in alternanza con Francesca Boldrin, Elia Zanella
Regia e canovaccio Michele Mori
Scenografia e attrezzeria Alvise Romanzini
Costumi Licia Lucchese
Maschere Stefano Perocco di Meduna e Tullia Dalle Carbonare
Disegno luci Matteo Pozzobon
Coreografie acrobatiche Giulia Staccioli
Arrangiamenti musicali Pierdomenico Simone
Assistente alla regia Benedetta Carrara
Si ringraziano il Teatro Comunale Città di Vicenza, Elisabetta Granara e Diego Dalla Via, Sergio e Costanzo