Etty Hillesum, elogio dell'amore

Ci sono esistenze di uomini e donne che pure situazioni inumane, ci hanno lasciato e lasciano testimonianze straordinarie per come sono riuscite a salvare “la sorgente buona nell’umano”, senza lasciarsi schiacciare totalmente da ciò che la realtà esterna distrugge.
È il caso di Etty Hillesum (1914-1943), giovane donna ebrea olandese, che voleva fare la scrittrice, ma che troppo presto ha dovuto condividere la sorte di altri milioni di ebrei: la sua entusiastica vita è stata annientata nel campo di Auschwitz.
Vogliamo proporre uno spettacolo che non sia solo rievocazione ma che aiuti a capire che cosa può dirci oggi un’esistenza come quella di Etty Hillesum, la sua disarmante presenza agli eventi del proprio tempo, la sua ricerca interiore, il suo desiderio di scrittura, i suoi interrogativi sulla differenza tra donne e uomini.
Martedì 7 settembre 1943, sul vagone numero 12 Etty parte per Birkenau.
Su quel treno ci sono 170 bambini, 602 adulti, 215 anziani. Birkenau è un inferno.
Etty morirà 83 giorni dopo il suo arrivo, il 30 novembre 1943.
Con il nostro spettacolo vogliamo immaginare le pagine di un ipotetico diario di Etty narrate in forma di monologo intimo, con la delicatezza di una confessione in cui agli orrori del quotidiano la protagonista contrappone il suo amore per la vita.
Sul piano formale lo spettacolo ha una scenografia essenziale che vuole evocare l’interno di un lager dove lo spettatore perde la sua identità di fruitore e diventa parte dello spettacolo.
Il monologo dell’attrice è rafforzato da suggestioni musicali, visive e sceniche, che arricchiscono lo spettacolo facendo da contrappunto al tessuto narrativo.
Lo spettacolo vuole essere un’ode all’altruismo radicale di Etty, alla sua incontenibile ironia, al suo impetuoso spirito.

età dai 14 anni
durata 60'

Produzione
Teatro Stabile d'Abruzzo
Fantacadabra
Regia Mario Fracassi

con Laura Tiberi, Mario Fracassi, Santo Cicco di Mario Fracassi musiche originali Paolo Capodacqua