Digiunando davanti al mare

Un commovente, intenso ed appassionato spettacolo sulla vita di Danilo Dolci, il “Gandhi italiano”.
Questo uomo del nord, poeta, intellettuale, pedagogo, negli anni cinquanta decide di trasferirsi in una delle terre più povere e arretrate del paese, la Sicilia di Tappeto e Partinico, per iniziare una lotta non violenta e rivoluzionaria a fianco degli ultimi, dei diseredati, dei banditi come li chiamava lui stesso.
Organizza tantissime manifestazioni e scioperi in difesa dei diritti dei contadini, dei pescatori, dei disoccupati.
Con i contadini realizza una radio clandestina, un asilo, una diga, l’università popolare. Intorno a lui crea un grande movimento popolare che sfocia nel celebre “sciopero alla rovescia”. Il suo attivismo gli valse due candidature a premio Nobel per la pace e il riconoscimento a livello internazionale del suo operare.

“Quello che più mi interessa in questa figura sono le sue qualità umane, il suo grande potere comunicativo e soprattutto la fiducia che sapeva spargere attorno a sé. Dalle vicende umane di questo gigante dimenticato abbiamo creato un pezzo teatrale che tenta non solo di raccontarne i momenti più importanti ma di evocarli con il corpo nudo del teatro.” Giuseppe Semeraro

Se l’occhio non si esercita, non vede, se la pelle non tocca, non sa, se l’uomo non immagina, si spegne”.

Produzione
Principio Attivo
Regia  Fabrizio Saccomanno 

un progetto di Giuseppe Semeraro 
con Giuseppe Semeraro  
drammaturgia Francesco Piccolini