Via del Popolo

Via del Popolo, un tratto di strada di una cittadina del Sud che un tempo brulicava
di attività: due bar, tre negozi di generi alimentari, un fabbro, un falegname, un
ristorante, un cinema. Due uomini percorrono via del Popolo, un uomo del presente
e un uomo del passato. Il primo impiega due minuti per percorrere duecento metri, il secondo trenta minuti. È la piccola città italiana a essere cambiata, è la società
globalizzata. Ai negozi sono subentrati i centri commerciali e la fine della vendita al
dettaglio ha portato via posti di lavoro, distruggendo un modello sociale ancora
basato sulle relazioni personali. A cu appartènisi, chiedevano i vecchi paesani, a chi appartieni? E dalla tua risposta ricavavano le informazioni essenziali sulla tua identità. Via del Popolo è il racconto di un’appartenenza a un luogo, a una famiglia, a una comunità. Ma quei duecento metri rappresentano anche un percorso di formazione in cui sono gettate le basi della vita futura, dal quale emergono un’umanità struggente, il rapporto coi padri, l’iniziazione alla vita, alla politica, all’amore.
 

Produzione
Scena Verticale
Regia Saverio La Ruina

di e con Saverio La Ruina 
collaborazione alla regia Cecilia Foti
audio e luci Mario Giordano
allestimento Giovanni Spina
dipinto Riccardo De Leo
amministrazione Tiziana Covello
produzione Scena Verticale
organizzazione generale Settimio Pisano
distribuzione Egilda Orrico
foto Angelo Maggio