Come il brutto anatroccolo

Le avventure di un anatroccolo nato più grosso e più alto dei suoi fratelli.
Un piccolo che accetta il suo destino di “brutto”, senza nascondersi, ed anzi lascia le ali protettrici di mamma anatra per il suo solitario viaggio di conoscenza del mondo e dei suoi abitanti.
Brutto, l’anatroccolo, nel suo cammino non si arrenderà mai alle regole e alla superbia altrui.
Crescerà e imparerà a riconoscere e ad amare ciò che appartiene alla sua natura.
Si scoprirà cigno e per la prima volta, non avrà paura ma pudore. Proprio come un bambino quando si scopre ragazzo. La fiaba parla dell’unicità di ciascuno, del difficile viaggio che fa approdare all’autostima e all’accettazione di sé.
Una fiaba, all’apparenza semplice e leggera, narrata con maestria e fantasia.

 

Regia Delia De Marco, Sandra Novellino

da Hans Christian Andersen
con Alessandra Ardito, Delia De Marco, Paolo Gubello, Giuseppe Marzio
scenotecnica e luci Michelangelo Campanale
costumi Maria Pascale
musiche originali Mirko Lodedo
cura del movimento Valentina Elia
consulenza artistica Giovanni Guarino
aiuto regia Antonella Ruggiero
assistente di produzione Jlenia Mancino
testo e regia Delia De Marco, Sandra Novellino